Fabio Fazio e Pablo Motos

CONDUTTORI E PROGRAMMI A CONFRONTO.

Fabio Fazio
Pablo Motos

Il mondo come volontà e rappresentazione, la metafisica di Schopenauer investe anche la meta comunicazione di oggi.

La televisione è forse l’unico o l’ultimo elemento di connessione tra tutti i paesi. I format televisivi si ripetono nei climi caldi e freddi, calibrandosi alle culture locali giusto per garantire quel processo digestivo che tutti i programmi televisivi hanno bisogno.

La formattazione comune, garantisce la possibilità di gestire e conoscere gli effetti pervasivi del linguaggio televisivo su una scala numerica di telespettatori molto ampia. I numeri sono necessari alla costruzione di un consenso, televisivo e politico, del resto la politica del consenso è direttamente proporzionale al consenso della politica.

La televisione è come la merda, diceva Gianfranco Funari, si fa ma non si guarda…
Si contrappone l’opinione della responsabile di contenuti di Discovery, Laura Carofoli, che, al contrario dice che per fare televisione occorre guardarla. La domanda sorge spontanea, diceva un vecchio uomo di televisione, Antonio Lubrano: la televisione è di chi la fa o chi la dirige?

Il linguaggio televisivo si riconosce ancor meglio analizzando le differenze tra i programmi costruiti nel palinsesto, nel caso in questione l’attenzione è su due conduttori e su due programmi, mediaticamente rilevanti, realizzati rispettivamente in Italia e Spagna, costruiti semplicemente attraverso interviste, del resto le parole sono sempre il miglior ponte di connessione tra i mercanti e i clienti.

"Che tempo che fa", Rai3, conduttore Fabio Fazio, con la partecipazione di Luciana Littizzetto che addizziona il programma di ascolti durante i suoi monologhi.

El Hormiguero ( il formicaio), programma della TV spagnola Antena 3, conduttore Pablo Motos, con la partecipazione di due pupazzi ( Trancas e Barrancas) dalle sembianze di 2 formiche, che tracciano la traiettoria comica del programma.

Inutile dire che Trancas e Barrancas sono più economici di Luciana Littizzetto, aggiungiamo che i due conduttori sono entrambi produttori del programma oltre che appartenenti ad importanti agenzie del mondo dello spettacolo, questo perché le logiche di mercato e gli strumenti per starci dentro sono uguali dappertutto.

I due programmi, sono scritti per mettere al centro la conduzione, il presentatore viene ad essere l’elemento portante del programma. Il pubblico in studio risulta semplicemente un elemento accessorio e non partecipativo pur mantenendo caratteristiche differenti, i due programmi potrebbero quantomeno essere paragonati per ascolti, 2.772.000 spettatori, 15,4% di share "Che tempo che fa", circa 2.900.000 spettatori "el Hormiguero", con il 19,7% di share.

El Hormiguero, è un programma di tendenza, uno di quelli costruiti per cavalcare una notizia, altre volte per produrla. 
Prodotto da Jorge Salvador e dallo stesso Pablo Motos, in onda dal Lunedi al Venerdi alle 21h45. La traiettoria comunicativa del programma corrisponde al conduttore Pablo Motos, statuario nella conduzione ma non nel fisico, proprio come Fabio Fazio. Il successo ha spesso bisogno di una dimensione patafisica del potere, non si esprime nell’estetica di chi lo interpreta, ma nell’invidia di chi lo subisce.

Fabio Fazio mantiene una dimensione più istituzionale, uno stile più rigoroso e sacerdotale. L’ironia nel programma è alimentata dalla dimensione del contrappunto e dalla relazione tra il conduttore e Luciana Littizzetto, la quale, nei suoi monologhi, dispensa quel sociologico senso comune di bisogno d’appartenenza.

La ricerca della visibilità passa sempre da un’accesa discussione che garantisce una crescente visualizzazione nelle reti sociali. 
Diceva Marschal Mcluhan, che il mezzo di comunicazione è il messaggio. Il confronto dialettico, per essere ideologicamente tale, deve passare dalla politica. Le puntate più croccanti dei programmi sono state proprio quelle dove il confronto con il politico ha permesso ai programmi di marcare il loro peso specifico nel contesto mediatico.

La politica è il sale della televisione, ha da sempre avuto la necessita di insaporire i programmi. I confronti con i politici in entrambi i programmi sono stati spesso tra i momenti più sapidi, da ricordare il vivace confronto tra Fabio Fazio e l’allora Ministro Brunetta, dove entrambi proiettano il loro personaggio, come direbbe Erving Goffman ( autore del libro: La vita quotidiana come rappresentazione), ad uso e consumo del telespettatore, il quale necessita sempre di alimentare il suo bisogno di identificazione. Inutile dire chi ne sia uscito vincitore, l’obbiettivo era comune: la vittoria degli ascolti.
In tv non è ’ necessario vincere, ma convincere.

L’altro confronto è tra Pablo Motos e Pablo Iglesias, ex leader di Podemos, movimento politico di estrema sinistra. In questo caso Pablo Motos ha preso possesso della situazione, attaccando Iglesias per l’acquisto di una grande villa, non propriamente corrispondente alle capacità economiche dei suoi elettori e al contenuto del suo programma politico.

I due programmi, pur mantenendo estetiche differenti, considerando che il programma di Fabio Fazio vuole mantenere anche una dimensione giornalistica, propria del conduttore, sposano linee comuni a livello comunicativo, perché il linguaggio televisivo è universale.

La provocazione dialettica nel linguaggio televisivo è da sempre l’involucro nel quale diluire il proprio messaggio. L'immagine aiuta semplicemente a consolidare e coagulare quel processo di asservimento tra spettacolo televisivo e spettatore .

Traducción en español con chatgpt

Fabio Fazio y Pablo Motos

Comparación entre presentadores y programas de la televisión italiana y española

El mundo como voluntad y representación, la metafísica de Schopenauer también afecta a la metacomunicación de hoy.

La televisión es quizás el primer instrumento de unión entre todos los países. Los formatos televisivos se repiten en climas cálidos y fríos, calibrándose a las culturas locales sólo para garantizar ese proceso digestivo que todos los programas de televisión necesitan.

La formación común garantiza la posibilidad de gestionar y conocer los efectos penetrantes del lenguaje televisivo en una escala numérica de espectadores muy amplia. Los números son necesarios para construir un consenso, televisivo y político, después de todo la política del consenso es directamente proporcional al consenso de la política.

La televisión es como la mierda, decía Gianfranco Funari, se hace pero no se mira...
Se opone a la opinión de la responsable de contenidos de Discovery, Laura Carofoli, que, por el contrario, dice que para hacer televisión hay que mirarla. La pregunta surge espontáneamente, decía un viejo hombre de televisión, Antonio Lubrano: ¿la televisión es de quien la hace o de quien la dirige?

El lenguaje televisivo se reconoce aún mejor analizando las diferencias entre los programas construidos en el palinsesto, en el caso en cuestión la atención se centra en dos presentadores y en dos programas, mediáticamente relevantes, realizados respectivamente en Italia y España, construidos simplemente a través de entrevistas, después de todo las palabras son siempre el mejor puente de conexión entre los comerciantes y los clientes.

"Che tempo che fa", Rai3, presentador Fabio Fazio, con la participación de Luciana Littizzetto que añade el programa de audiencias durante sus monólogos.

El Hormiguero (el hormiguero), programa de la TV española Antena 3, presentador Pablo Motos, con la participación de dos muñecos (Trancas y Barrancas) con aspecto de 2 hormigas, que trazan la trayectoria cómica del programa.

No hace falta decir que Trancas y Barrancas son más baratos que Luciana Littizzetto, añadimos que los dos presentadores son también productores del programa además de pertenecer a importantes agencias del mundo del espectáculo, esto porque las lógicas de mercado y las herramientas para estar dentro son iguales en todas partes.

Los dos programas están escritos para poner en el centro la conducción, el presentador pasa a ser el elemento portador del programa. El público en el estudio es simplemente un elemento accesorio y no participativo aunque manteniendo características diferentes, por humor y lenguaje, los dos programas podrían al menos ser comparados por audiencias, 2.772.000 espectadores, 15,4% de share "Che tempo che fa", unos 2.900.000 espectadores "el Hormiguero", con el 19,7% de share.

El Hormiguero es un programa de tendencia, uno de esos construidos para cabalgar una noticia, otras veces para producirla.
Producido por Jorge Salvador y por el mismo Pablo Motos, en antena del Lunes al Viernes a las 21h45. La trayectoria comunicativa del programa corresponde al presentador Pablo Motos, estatuario en la conducción pero no en el físico, igual que Fabio Fazio. El éxito necesita a menudo una dimensión patafísica del poder, no se expresa en la estética de quien lo interpreta, sino en la envidia de quien lo sufre.

Fabio Fazio mantiene una dimensión más institucional, un estilo más riguroso y sacerdotal. La ironía en el programa está alimentada por la dimensión del contrapunto y por la relación entre el presentador y Luciana Littizzetto, la cual, en sus monólogos, dispensa ese sociológico sentido común de la necesidad de pertenencia.

La búsqueda de la visibilidad pasa siempre por una acalorada discusión que garantiza una creciente visualización en las redes sociales.
Decía Marschal Mcluhan, que el medio de comunicación es el mensaje. El enfrentamiento dialéctico, para ser ideológicamente tal, debe pasar por la política. Los episodios más crujientes de los programas han sido precisamente aquellos en los que el enfrentamiento con el político ha permitido a los programas marcar su peso específico en el contexto mediático.

La política es la sal de la televisión, siempre ha tenido la necesidad de sazonar los programas. Los enfrentamientos con los políticos en ambos programas han sido a menudo los momentos más sabrosos, a recordar el vivo enfrentamiento entre Fabio Fazio y el entonces Ministro Brunetta, donde ambos proyectan su personaje, como diría Erving Goffman (autor del libro: La vida cotidiana como representación), para uso y consumo del telespectador, que siempre necesita alimentar su necesidad de identificación. No hace falta decir quién salió ganador, el objetivo era común: la victoria de las audiencias.
En la tele no es necesario ganar, sino convencer.

El otro enfrentamiento es entre Pablo Motos y Pablo Iglesias, ex líder de Podemos, movimiento político de extrema izquierda. En este caso Pablo Motos se hizo con la situación, atacando a Iglesias por la compra de una gran villa, no precisamente acorde a las capacidades económicas de sus electores y al contenido de su programa político.

La provocación dialéctica en el lenguaje televisivo es desde siempre el envoltorio en el que diluir el propio mensaje. La imagen ayuda simplemente a consolidar y coagular ese proceso de sometimiento entre espectáculo televisivo y espectador.

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